FemCamp

Piadina allo zenzero

ovvero radiomaffole in ascolto

10.1.06

360° di casalinghe!

Si potrebbe dire che le casalinghe sono schiacciate da una vita piatta... ebbene no!
Sappiamo con certezza che sono più creative delle noiose metà. Dopo Desperate Housewives tra le nomination ai Golden Globes 2006 abbiamo Weedsche come dice Macchianera è DH³!
Verrà un momento in cui ne parleranno tutti, ma chi siamo noi per aspettare che i settimanali e i quotidiani "trendy" se ne accorgano? E siccome abbiamo un po' tutti la digestione facile, sappiamo già che affermeranno di trovarsi al cospetto del "nuovo Desperate Housewives", perché ci sono le casalinghe, c'è la periferia, ci sono i segreti e i pettegolezzi tra vicini di casa.
Chiariamo subito: capolavoro. Standing ovation.

Se vi è piaciuto "Desperate Housewives", beh, questo è DH³, "Desperate Housewives" al cubo. Anzi, a volerla proprio dire tutta, la serie ideata da Marc Cherry, paragonata a "Weeds", è come un Bitter Sanpellegrino rispetto a un Pampero Reserva especial.
Però "Desperate Housewives" va in onda sulla ABC negli States, e sulla Rai e Fox in Italia; "Weeds" su Showtime, canale via cavo all'inseguimento di HBO (il quale, essendo allo stesso modo a pagamento e via cavo, si è potuto permettere di produrre, negli scorsi anni, perle per palati abituati all'acqua frizzante come "Sex & the City" e "I Soprano").
E insomma, tutto fantastico: peccato che - malgrado sia già stato opzionato - in Italia non lo vedremo mai. Forse sul satellite. Forse in seconda serata. Forse su un canale tipo Jimmy, tra i pochi che ha il coraggio di non mandartele a dire (per quanto dal momento in cui hanno fatto la loro apparizione Fox, Fox Life e Fox Crime è un po' come se la Mecca delle serie televisive abbia traslocato e a Jimmy siano rimaste quel po' di serie con le palle che nessuno ha il coraggio di trasmettere).
Beh, se nessuno si azzarderà a mandare in onda "Weeds" di motivi ce ne saranno più d'uno: ad Agrestic, una Milano 2 in cui le case sono tutte uguali come solo Tim Burton potrebbe immaginarle, Nancy (Mary Louise Parker), casalinga rimasta vedova, per continuare a campare diventa imprenditrice di se stessa e inizia a spacciare Marijuana sotto gli occhi inconsapevoli delle mamme dei compagni di classe dei due figli e dell'amica Celia (Elizabeth Perkins), ossessionata dall'obesità della figlia noveenne.
Vi raccontiamo tre scene e poi vedete un po' voi se riuscite ad immaginarvele con il logo di una qualsiasi emittente nostrana sovrapposto in basso a destra.
Nella prima, Celia è preoccupata che la figlia quindicenne abbia deciso di fare il grande passo e concedersi al figlio di Nancy, suo coetaneo. Per spiarla nella propria cameretta decide di regalarle un orsacchiotto rosa che nasconde una telecamera. Recuperato l'orsacchiotto, Celia lo collega alla televisione e scopre che la figlia aveva nasato l'inghippo: prima che la pargola le mostri il ditone accompagnato da un sentito "Fuck you", è costretta a prendere atto della propria cornificazione visionando l'amplesso del marito in compagnia dell'amante. Celia non si scompone più di tanto e commenta tra se e se: "Avrei dovuto abortirti".
Scena seconda: due personaggi maschili (il fratello e un cliente di Nancy) sono seduti ai due estremi di un tavolo da caffé e stanno commentando "Incredaholes", un reality sexy particolarmente trash. Discutono un particolare importante: "Tu come la chiami la zona che va dallo scroto al buco del culo?" - "Autostrada". - "Ma no, si chiama ‘la macchia’" - "Ti dico ‘Autostrada’" - "No: ‘la macchia’". In quel momento entra la donna di servizio, e decidono di coinvolgerla nella discussione: "Ehi, Lupita, tu come chiami la zona che va dal pisello al buco del culo?". E lei: "Tavolino da caffè".
Ciak tre: il figlio quindicenne di Nancy crede ad un amico ubriaco che gli racconta le prodezze orali di Megan, una ragazza sorda. La incontra ad una festa mentre, appartata, è impegnata nella realizzazione di un murales. Si accerta che sia veramente sorda poi, a gesti, le fa capire che vorrebbe provare la specialità di casa. La ragazza sorride, si mette in ginocchio, tira giù la zip dei jeans di lui, osserva con curiosità per qualche secondo poi, prima di scappare via, va di bomboletta spray blu sulle parti basse. I boxer finiscono nella cesta della biancheria sporca di casa e la governante Lupita cerca in tutti i modi, ma senza successo, di eliminare la macchia. Alla festa successiva il figlio di Nancy si presenta armato di una bomboletta spray e conquista Megan scrivendo su un muro: "Mi dispiace... La mia domestica crede che mi sia inchiappettato un Puffo".

Dieci puntate in tutto (per la prima serie), e la "season finale" questa settimana negli USA, il che significa che i sostenitori dell'adagio secondo cui le strade di internet sono infinite (e infiniti i luoghi presso cui trovare i sottotitoli in inglese) possono papparsi tutta la prima stagione in un solo boccone.
Straordinaria, bellissima e di una bravura indicibile Mary Louise Parker (la quale - dice la Critica Televisiva Di Riferimento - mica per niente era la prima scelta di Marc Cherry per il ruolo di Susan in "Desperate Housewives").
Sito ufficiale assurdamente invisibile dall'Italia.
Colonna sonora di alta qualità e la migliore sigla iniziale che sia mai stata realizzata per una serie televisiva.